L’arte è il luogo della perfetta libertà.
André Suarès, Poète tragique, 1921
LAGO MAGGIORE
Il territorio del Lago Maggiore è sempre stato meta favorita di famiglie nobili che hanno voluto realizzare in questi luoghi alcune fra le più splendide ville d’Italia.
Il Golfo Borromeo è il massimo esponente di questa elegante architettura edilizia: a Baveno, si trovano per esempio l’elegante Villa Fedora, mentre a Stresa la bellissima Villa Aminta è diventata un hotel di lusso. A Verbania-Pallanza la splendida Villa Giulia è divenuta un’importante sede di numerose esposizione, così come ad Arona Villa Ponti ospita mostre di livello internazionale.
Sulla sponda lombarda del Lago Maggiore, a Laveno Mombello, Villa De Angeli Frua è circondata da un parco ricco di piante secolari.
Punto forte di questi lussuosi edifici sono infatti i giardini che li circondano: uno fra tutti i Giardini Botanici di Villa Taranto, le cui bellezze floreali richiamano tutto l’anno migliaia di turisti, ma anche i bellissimi giardini dell’Isola Bella e dell’Isola Madre.
ROCCA BORROMEO – ANGERA
Raro esempio di edificio medievale fortificato, integralmente conservato, il castello si erge su uno sperone di roccia calcarea che domina la parte meridionale del Lago Maggiore. Dalla sommità della sua Torre si può ammirare un panorama di rara suggestione: l’ampia distesa del Lago Maggiore, Arona, le Prealpi e le Alpi compongono uno scenario di insolita bellezza. Al suo interno si può visitare il Museo della Bambola e del Giocattolo. Recente è l’apertura del Giardino Medievale che ripropone, nella spianata che si affaccia verso il Lago, un giardino medievale.
LE ISOLE BORROMEE
L’isola dei Pescatori è l’unica abitata stabilmente, anche se da una piccola comunità, mentre le due isole “sorelle” sono ambite tra i turisti che ammirano i due splendidi palazzi e i relativi giardini, famosi in tutta Europa per la qualità del paesaggio e per la cura e la varietà delle architetture vegetali, composte da oltre 2000 varietà di specie differenti. Nell’Isola Madre è presente anche una numerosa fauna di volatili orientali, come pavoni bianchi, fagiani dorati e pappagalli, liberi nello splendido giardino. La più nota è l’Isola Bella, si tratta di una vera e propria isola-palazzo, pezzo pregiato di un sistema architettato dai Borromeo come un parco delle meraviglie che, abilmente progettato nei secoli, presenta fioriture multicolori per tutto l’anno, a rotazione tra le varie specie floreali.
L’Isola Bella è “fantastica e irreale”: così la descrive Charles Dickens nel suo Pictures from Italy “La splendida giornata – scrive – volgeva ormai al tramonto quando giungemmo a Lago Maggiore allietato di isole leggiadre. Ché per quanto irreale e fantastica possa essere, l’Isola Bella è pur sempre bella. Ogni forma che si leva da quelle acque azzurre non può che essere bella con intorno quello scenario”. Che cosa dire di più, dopo questo riconoscimento molto inglese?
SANTA CATERINA DEL SASSO – LEGGIUNO
L’Eremo di Santa Caterina del Sasso è uno splendido monastero risalente al XIV secolo che si affaccia a strapiombo sulle acque del lago Maggiore, nel comune di Leggiuno. La facciata della chiesa presenta un porticato rinascimentale con quattro archi a tutto sesto, in cui sono conservati i resti di un ciclo di affreschi. L’eremo è raggiungibile esclusivamente a piedi attraverso una scala che lo mette in comunicazione da un lato con un piccolo agglomerato di case, dotato di posteggio per le auto, dall’altro con un approdo recentemente realizzato, a servizio della Navigazione Lago Maggiore. Dal 2010 è inoltre attivo un ascensore, realizzato nella roccia.
MUSEO DELLA PIPA – GAVIRATE
Sono esposti oltre 35.000 modelli di pipe, una dozzina di torni francesi ottocenteschi a pedale per la lavorazione del legno, migliaia di bocchini, canne, fornelli… pezzi per la riparazione di pipe antiche, campionari di pipe da ditte di tutto il mondo, disegni e progetti di pipe Alberto Paronchelli, fondatore e curatore del Museo, ha fondato nel 1970, assieme ad Andrè Paul Bastien, editore della Revue de Tabac, l’ACCADEMIA INTERNAZIONALE DELLA PIPA, che ha sede nel Museo.
VILLE E GIARDINI A VARESE
GIARDINI DI PALAZZO ESTENSE
Varese fu definita da Giacomo Leopardi “la piccola Versaille di Milano” anche grazie a Palazzo Estense e ai suoi Giardini, i quali sono di notevole bellezza dimostrando un perfetto connubio tra lo stile all’italiana e quello francese. Dal portone d’onore, accesso principale ai giardini, si rimane subito affascinati dall’ampio parterre caratterizzato da aiuole decorate con piante a basto fusto e fiori oltre che dalla fontana centrale, circondata dalla Collina del Belvedere, alla quale si accede tramite suggestivi sentieri bordati da carpini.
VILLA PANZA
Circondata da un magnifico giardino all’italiana, Villa Menafoglio Litta Panza di Biumo è stata costruita alla metà del XVIII secolo per volontà del marchese Paolo Antonio Menafoglio e ampliata in epoca neoclassica dall’architetto Luigi Canonica, su incarico del duca Pompeo Litta Visconti Arese. La villa è celebre nel mondo per la collezione d’arte contemporanea che Giuseppe Panza di Biumo vi ha raccolto a partire dagli anni ’50. Nei saloni e nelle grandi scuderie, sono oggi esposte oltre cento opere di artisti contemporanei, oltre a ricchi arredi del periodo che va dal XVI al XIX secolo e ad un’importante raccolta di arte africana e precolombiana.
SALA VERATTI
La sala Veratti, acquisita dal Comune di Varese nel 1986 dall’omonima famiglia, diviene inizialmente pubblica sala per riunioni, conferenze, piccole mostre d’arte e, in seguito, dopo il restauro risalente al 1992, sede di mostre ed esposizioni dei Musei Civici. La sala non è, come apparentemente può sembrare, un ambiente a sè stante, ma appartiene ad un corpus di edifici più ampio e di antiche origini. Essa è, infatti, il refettorio dell’ex convento di Sant’Antonino la cui storia inizia nella metà del 1500.
VILLA ANDREA PONTI
La ricerca dell’esaltazione monumentale, caratteristica dell’architettura esterna, si ritrova anche negli spazi interni, disposti intorno al grande atrio ottagonale che costituisce un elegante disimpegno per le vaste sale adorne di raffinati stucchi. Il salone d’onore della Villa è decorato da pitture di Giuseppe Bertini a carattere storico, la più celebre è ubicata sulla parete orientale e raffigura Alessandro Volta che illustra il funzionamento della pila a Napoleone. Nel salone sono presenti anche due statue di bronzo raffiguranti Dante e Michelangelo, rispettivamente di Bertini e di Tabacchi.
VILLA FABIO PONTI O NAPOLEONICA
Il parco all’inglese della Villa, impreziosito da un laghetto di origine sorgiva, ospita una lussureggiante vegetazione costituita da tassi, aceri, cipressi, cedri e profumatissime magnolie.Nell’ombra del rigoglioso parco, dietro a Villa Andrea Ponti, sorge la quasi omonima Villa neoclassica che prende il nome da Fabio Ponti, è però detta “Napoleonica”. Fu costruita probabilmente nel XVII secolo su progetto del Pollack: nel decennio che va dal 1820 al 1830 fu ampliata e abbellita; otto anni dopo fu acquistata dalla famiglia Ponti come residenza estiva. Negli anni successivi la famiglia creò un collegamento fra i parchi delle due ville. La Villa Napoleonica è nota perché da qui Garibaldi diresse lo scontro del 26 maggio 1859 contro gli austriaci
Villa Recalcati, ubicata in piazza della Libertà, è l’architettura più rappresentativa della castellanza di Casbeno, raggiungibile a piedi dai giardini estensi. L’edificio è oggi sede della Provincia di Varese e della Prefettura. L’edificio è caratterizzato da una pianta ad U, vi si accede per mezzo di un viale prospettico separato dall’esterno mediante una cancellata adorna di quattro statue.Villa Recalcati rivolge alla piazza l’elegante cortile d’onore, racchiuso da un basso porticato con tre archi poggianti su colonne binate. L’altra facciata, visibile dal giardino, è impreziosita da statue e da balconi in ferro, le finestre sono bordate da stucchi.Il vasto parco aperto al pubblico è opera dell’architetto Enrico Combi, che curò anche la realizzazione del parco di Villa Ponti a Biumo Superiore. Al carattere di giardino romantico si mischia però l’influsso francese, evidente nei parterres. Le specie che lo popolano sono diverse e vanno da quelle esotiche a quelle autoctone, contribuendo a creare un fascino originale e assai particolare.
All’interno della Villa si sono conservate alcune stanze settecentesche dove è ancora possibile ammirare gli antichi decori: quelle del piano terreno sono impreziosite da medaglioni dipinti da Antonio Magatti e probabilmente da G.B. Ronchelli, al quale sono invece certamente attribuibili le scene dell’Antico Testamento affrescate nel corridoio situato al primo piano.Al piano terra è visitabile la sala neoclassica, riconoscibile dai camini sovrastati da specchiere e stucchi bianchi. La sala attigua è caratterizzata invece da stucchi dorati e da un affresco che raffigura la dea dell’Abbondanza.Al piano superiore, un grande salone ospita un imponente camino di marmo, risalente al 1631; più in alto, un medaglione rappresenta la scena del ritorno dei Greci in patria dopo la distruzione di Troia. È questa una delle poche testimonianze dell’impianto seicentesco: la sala è infatti parte dell’edificio preesistente, successivamente incorporato nella Villa.